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martedì 1 ottobre 2013

AF come ...



Io ci godo in questo blog a raccontare le mirabolanti performance della pubblica amministrazione svedese. Anche perché so che i lettori sono italiani e quindi si fanno i confronti con l´Italia da soli senza che mi sporchi le mani io. Anche perché la tastiera é giá impolverata di suo... 

Beh, stavo dicendo che scrivo spesso delle pratiche che si fanno on-line, della gentilezza e disponibilitá degli impiegati, ... anche se qui dovrei spezzare una lancia (che non ho) a favore dei dipendenti pubblici italiani perché tutti quelli che ho conosciuto in vita mia sono persone gentili, disponibili e cordiali e nella maggioranza dei casi anche ottimi lavoratori. Peró in Italia, credo io, il sistema non permette al singolo di metterci "del suo". Come fa un impiegato pubblico ad aiutare un utente se in quel momento dietro di lui c´é una fila infinita di gente sfinita da moduli, bollettini postali, marche da bollo e cose senza senso come autocertificazioni improbabili dove tu puoi dichiarare qualsiasi cosa, anzi devi, tipo che tu sei tu e se percaso dichiari che sei qualcun´altro questo ha piú valore della tua stessa carta di identitá che peró deve essere accuratemente rinnovata ogni 5 anni sennó non vale. E che dire di quelli che devono insegnare ad usare un computer senza averne uno o, peggio, senza saperlo neanche loro. E che dire di quelli che magari propongo al loro capo dei miglioramenti e quello risponde che anche lui, a sua volta, non puó modificare la gestione dell´ufficio in base al capitolo ..., paragrafo ... comma ... e tutto sommato chissenefrega. 

Beh, insomma, qui in Svezia gli svedesi sono come gli italiani su molte cose, ma organizzati diversamente. Tutto qui. C´é peró una grande eccezione. Si chiama AF come ArbetsFörmedlingen ovverosia l´ufficio di collocamento svedese. Una catastrofe. Anche lí sono tutti gentili e sorridenti ma non ne ricavi un ragno dal buco. No, non ci sono buchi: é un modo di dire. Tale ente gestisce il sito internet attraverso il quale passano il 30% degli annunci di lavoro (me lo hanno detto loro stessi) e contano migliaia di impiegati. Che cosa facciano poi esattamente non si sa perché non ho mai sentito nessuno che abbia trovato lavoro grazie a loro. Quando hai bisogno di qualcosa, contatti il tuo handläggare di riferimento che se sei fortunato ti risponde alla tua email. Se invece non ti risponde, come é probabile, vai di persona e ti dicono che devi scrivere alla tua handläggare che dev´essere un lavoro di merda perché io in un anno ne ho giá cambiate 3. Allora ti danno un telefono in mano e ti fanno chiamare il suo ufficio sapendo perfettamente che nessuno risponderá. Poi ritorni, riesci a parlare con qualcuno fisicamente che ti dice che non puó fare nulla. A prescindere da quello che chiedi perché la stessa identica esperienza la hanno avuta in molti. 

Nella fattispecie io mi sono impegnato questa estate per trovare un praktik. Cioé un contratto di lavoro nel quale l´imprenditore non paga nulla per averti come manodopera gratis per tre mesi. Tu, lavoratore, ricevi invece un sussidio dallo stato di circa 400 euro al mese. Lo so che é poco, ma per me é tantissimo visto che l´unica cosa che mi interessa adesso é entrare nel mondo del lavoro piú che la paga. Insomma, dicevo, un mese fa ho trovato un imprenditore qui in cittá estremamente conosciuto che mi avrebbe aperto molte porte. Contento come una pasqua ho scritto alla handläggare ma inutilmente, sono andato all´AF e lí ho parlato con diverse persone e ognuna mi diceva di parlare con un´altra quasi fossi una sfiga per tutti. Ma loro non sapevano che ho alle spalle 39 anni di esperienza in burocrazia ferraginosa e non mi sono perso d´animo fino a quando non mi hanno detto chiaramente che contratti praktik non li fanno fare piú. E cosí mi é saltato il lavoro.

AF come ArbetsFörmedlingen ma anche come AFfanc....

(detto questo il mio giudizio sulla Svezia rimane entusiasticamente inalterato, se fossero stati un po´piú chiari sin dall´inizio avrei risparmiato un sacco di tempo e di energie, tutto qua) 

venerdì 7 giugno 2013

Desperate houswife


Mia moglie ha trovato un praktik. No, non é un utensile utilissimo per il fai-da-te, ma un contratto di lavoro pensato per gli desperate che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro. 
In pratica funziona cosí: l´azienda che si prende il praktikant non lo paga, ma in compenso lo stato gli da un rimborso spese che non so esattamente ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 400 euro al mese. Ovviamente questi contratti hanno una durata molto limitata, mi sembra 3 mesi. 

E perché tu no? starete pensando voi che ragionate in termini di utensili per il fai-da-te. Ebbene non lo so esattamente. Quando sono venuto qui in Svezia, sapevo di questa cosa dei praktik e sinceramente ci contavo moltissimo. Ma é perché ragionavo con mentalitá italiana: cioé, in Italia se uno si presenta in un´azienda offrendosi di lavorare gratis, l´imprenditore non ci pensa due volte. A costo di licenziare un padre di famiglia con 35 anni di anzianitá, o piú semplicemente un co-co-pro da 600 euro al mese. Il praktikant, mi aspettavo, verrebbe preso all´istante anche a costo di fargli fare il lecca-francobolli, o l´addetto fotocopie. In Svezia no. Se un imprenditore si prende in carico l´onere di avere nell´organico un praktikant, anche se per soli 3 mesi, vuole garantirgli delle mansioni da svolgere il che é impossibile perché il Svezia, da quello che ho capito io, é tutto organizzato, anche nell´attribuzione delle mansioni da svolgere. Eppoi ci si aspetta che chiunque in azienda (negli uffici) abbia la propria scrivania, il proprio pc, eccetera. 

Peró c´é di bello che se mia moglie comincia a lavorare, finalmente, ci guadagno pure io. Non intendo in termini economici, ma familiari. Sono stato infatti appena promosso e sono salito di un livello nella gerarchia familiare fino al livello hemmafru, cioé casalinga. Il che fa pure molto swedish style
L´altro ieri ho cominciato a prendere confidenza con la lavatrice e l´asciugatrice (necessaria in Svezia) con risultati catastrofici, ma impareró. Per quanto riguarda la cucina devo solo riprendere il lustro di un tempo che fu, quando mi dedicavo a sperimentare sempre nuove ricette ed ero gastronomicamente autosufficiente. Una cosa invece che non impareró mai sono i fotomontaggi, ma provateci voi con paint