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domenica 14 aprile 2013

Gilla



Non voglio fare pubblicitá ad aziende private. Sopratutto se non mi pagano. Peró Facebook non é solo una azienda privata, ma un fenomeno sociale che riguarda anche la Svezia, anzi, doppiamente la Svezia perché Facebook ha trasferito a Luleå tutti i server come é spiegato bene in questo ariticolo in italiano

Il motivo principale che ha portato ad un trasferimento cosí importante é stato il freddo. A Lulå, infatti, la temperatura media annua é di -1,5º e questo permette all´azienda di risparmiare milioni di soldi per la corrente elettrica per raffreddare i server. 
Ma se Facebook é una societá americana che cercava un posto freddo perché non sono andati in Alaska? Perché qui ci sono tutta una serie di cosette che altri paesi non hanno: avanguardia tecnologica, socialdemocrazia e benessere dei lavoratori, Pil in crescita e sostenibilitá ambientale. Che poi sono le stesse cose che hanno portato al trasferimento anche del sottoscritto.  Tranne il freddo, ovviamente, ma tutto sommato, ora che ci abito, non mi dispiace. Anzi, io avevo avuto la stessa idea e avevo pensato che sarebbe figo mettere il mio pc in terrazzo cosí non soffrirebbe di surriscaldamento quando gioco a Starcraft. Questo peró avrebbe comportato lo spostamento di un casino di cavi (rete, alimentazione, audio, video, tastiera, mouse, ...) ed é diventato subito un ostacolo insormontabile. Un po´come trasferire dagli Usa 30.000 mq di server. 

Ma ve lo immaginate? Quello sí che sarebbe stato da pubblicare su Facebook. 


mercoledì 3 aprile 2013

Un involtino non fa primavera.

Prove tecniche di primavera qui in Svezia. 

Il giorno di Pasqua la temperatura era particolarmente mite (ed é sempre piú frequente) e siamo andati a fare una passaggiata lungo la riva del fiume Motala Ström, a due passi da casa mia. Anche tanti svedesi hanno avuto la nostra stessa idea e cosí abbiamo incontrato molte persone. 
Abbiamo dato da mangiare alle papere: 
e poi ci siamo messi seduti in una panchina rivolta verso sud per godere di quei tiepidi raggi solari che ci permettevano, per la prima volta questo inverno, di camminare senza guanti e cappellino. 
Ci ha meravigliato vedere spuntare tra le foglie secche i primi fiori. Non solo a noi, anche agli svedesi DOC che si fermavano ad ammirarli. 
Insomma, siamo in pieno disgelo. Di neve infatti ce n´é ancora molta in giro e il brutto é che si scioglie durante il giorno, quando le temperature arrivano spesso a 6/7 gradi e poi si ri-congelano di notte, quando le temperature vanno ancora a -7/-8. Si creano di conseguenza grandi pozzangere pseudo congelate che possono essere alquanto scivolose. Un articolo sul quotidiano locale infatti raccontava qualche giorno fa che ci sono molti casi di persone che cadono, di solito dalla bici, e si rompono qualcosa, e di solito non é un eufemismo. E´anche vero che non c´é mai niente da raccontare, ma questa é un´altra faccenda. 

Queste condizioni ambientali peró non fermano ovviamente i bambini che cominciano finalmente ad affollare i campi giochi.

Si puó parlare di primavera? Il calendario dice che é giá iniziata, ma non secondo i canoni di valutazione italiani, non molto. Non ho nemmeno visto le rondini che richiamino il famoso proverbio. Sempreché arrivino. 
Che sia arrivata o no, comunque, qui di primavera ce n´é una gran voglia. E non parlo degli involtini. 

giovedì 14 marzo 2013

Confusione climatica

Questa mattina sono uscito di casa come sempre alle 8 meno qualche minuto. Nulla di strano se non fosse che la temperatura era di -17º. Beh, forse tanto strano non é, vista la latitudine. Dicono che la temperatura sia un po´piú bassa della media stagionale. Ma dopo aver vissuto qui quasi un inverno completo, ancora mi stupisco, anzi mi compiaccio, di tali temperature. Che poi c´é poco da compiacersi perché, a differenza di quello che uno si aspetta, sono temperature molto accettabili. Cioé, sí vabbé, fa freddo, ma non tanto quanto uno si potrebbe immaginare. Ancora oggi io cerco di immaginarmi che cosa vuol dire facendo una semplice proporzione: penso al freddo che faceva a Vicenza quando faceva -5º e moltiplico per 3. E poi esco e mi accorgo che invece é tollerabilissimo, a condizione ovviamente che ci sia vestiti adeguatamente. Se non sei svedese, ovviamente, perché per i nativi vale un altro discorso. Non ci capisco piú una mazza. Ma di che cosa sto parlando? Ah, giá, che ho accompagnato la piccola a scuola. Appena arrivato vedo che i bambini si stanno preparando con le tutone che hanno nei loro appendini per andare a giocare fuori. Come mai tutta questa fretta? Non potrebbero aspettare magari un paio di ore in modo che il sole sia un po´piú alto  e la temperatura un po´piú umana? Per stare all´aperto, intendo dire. E invece no. Valli a capire tu, sti´ svedesi. Massí, dai, che mi va bene lostesso. Ma la domanda é: qual´é il limite per dire ai bambini: oggi si gioca all´interno? Eppoi: la settimana prossima saró a Vicenza e mi domando giá ora come dovró vestirmi? 

martedì 22 gennaio 2013

Leggere le avvertenze illustrative

Come si fa con i medicinali, anche per la Svezia bisogna leggere le avvertenze illustrative. 

AVVERTENZE.
Neve alta due metri. Come in una puntata dei Simpson quando la scuola elementare di Springfield era rimasta bloccata per neve.*
Freddo polare. E la gente costretta a stare a casa il piú vicino possibile al caminetto, chi ce l´ha, o il termosifone, per i piú umili.* 
Il buio perenne. 6 mesi di solo buio e la gente che gira con il lanternino in cerca di qualche riferimento che gli permetta di tornare a casa sano e salvo (prima che lo trovino i lupi). *


* = non é vero un tubo. 


Infatti questo é come se la immaginano la Svezia molti italiani. In realtá di neve ce ne sono solo 20 cm. Il freddo é tollerabilissimo. Anzi, sto meglio qui di quando stavo a Vicenza. Sabato sono andato a giocare sulla neve con lo slittino con mia figlia e faceva -18º. Eppure non avevo freddo e non ero nemmeno vestito come l´omino Michelin: avevo la giacca invernale, che non é neanche particolarmente pesante, un paio di jeans, degli scarponcini leggeri e un paio di guanti da 5 euro. Avevo la sensazione di stare meglio di quando a Vicenza faceva -5º.  
Ma come, starete pensando, nemmeno le scarpe pesanti ti metti? E infatti no. Perché qui la neve é talmente soffice e asciutta che non ti bagni. Sopratutto quando fa tanto freddo. 
Il cielo poi é azzurrissimo. Un azzurro che uno che é nato e cresciuto nella Pianura Padana non puó immaginare. Sopratutto quando fa tanto freddo perché arriva l´aria fredda dal nord che é bella secca. E allora cosa succede? che il termometro dice freddo, ma il sole scalda. Eccome. Ieri in sala da pranzo entrava cosí tanta luce dal mega finestrone che faceva quasi troppo caldo. Ho fatto un esperimento: ho messo il termometro sul divano e in pochissimo tempo la temperatura é salita fino a 31º. Con segno piú, ovviamente. (avete idea di che pennichelle si possono fare?) 
Anche questa mattina sono andato a scuola in bici con una temperatura di -16º, percorrendo quindi i giornalieri 2,3 km, e non mi ha dato particolarmente fastidio. Beh, ad essere preciso forse i guanti li devo proprio prendere piú pesanti, ma mi avete capito. 
Le giornate poi si stanno allungando a vista d´occhio. Altro che 6 mesi di buio. E´passato un mese dal giorno piú corto e giá alle 8 del mattino é giá chiaro e il pomeriggio si é allungato di un´ora, almeno. 

E ancora molti non mi credono e non ci vogliono proprio venire. Ma é meglio cosí. Qui stiamo bene in pochi. Siamo in 9,5 milioni, come gli abitanti della Lombardia, in un territorio grande come 1,5 volte l´Italia. 

Quindi non venite! che qui fa freddo, é buio e si mangia male.*






lunedì 3 dicembre 2012

Chi ben comincia


Quando mi sono alzato questa mattina ho acceso subito il computer e sul desktop apparivano queste due icone che mi tengono aggiornato costantemente sulle temperature esterne della mia cittá e di quella dove stavo prima. 
Finalmente. Ho pensato. Giá perché non vedevo l´ora di conoscere questo fatidico freddo nordico. Da giorni ero pronto psicologicamente, ma solo oggi ho avuto la prova fisica. Ho accompagnato la bimba a scuola e non mi é sembrato particolarmente freddo. Poi ho preso la bicicletta e sono andato ad uno dei corsi di svedese che frequento. 
Ecco, in bici é tutta un´altra cosa. L´aria che ti arriva in faccia e che ti lambisce i lobi delle orecchie non é una meraviglia. Dopo un po´il freddo che mi arrivava sulla fronte mi dava una sensazione quasi di rincitrullimento. 
Quando sono arrivato a scuola mi sono sentito un mezzo eroe. A ora di pranzo sono ritornato a casa per un pranzo velocissimo e poi, via, di nuovo in bicicletta per ritornare in centro per l´altro corso di svedese. 

Insomma, non solo ho collaudato me stesso al freddo svedese, per lo piú con la bicicletta, ma ho collaudato anche la giacca, i guanti, il cappello e le gomme chiodate della bicicletta. 
Come é andata? che il cappello che ho non va bene, ne devo prendere uno che copra le orecchie: avevo i lobi in ipotermia !!! 
Cosa si prova?  Freddo. Tanto freddo. Sopratutto al ritorno, forse perché ero un po´stanco ma mi sono infreddolito cosí tanto che é da qualche ora che sono a casa e ho anocora qualche brivido. Conto cosí di andare a letto presto come le galline, per scaldarmi. 
La temperatura di casa é costante a 21º. Qualche volta va a 20,5º. Peró ci sono un sacco di spifferi, a differenza di alcuni amici che abitano in case piú termicamente isolate ed hanno qualche grado in piú. 

Nel frattempo l´ente meteorologo svedese ha detto che non vedró piú temperature con segno positivo fino a marzo. Chi ben comincia, non sempre é a metá dell´opera.


lunedì 12 novembre 2012

Dimmi come ti vesti

Dimmi come ti vesti e ti diró chi sei, anzi, no, da dove vieni.

Da quando sono in Svezia é cambiato il mio modo di vestire. In Italia, d´Inverno, l´abbigliamento tradizionale era composto da camicia e maglione pesante, per l´interno, mentre per uscire una giaccone comprato da Oviesse per 50 euro. Pensate che qualità.
Qui in Svezia, invece, serve un abbigliamento tecnico per uscire da casa: qualcosa che ripari dal freddo, molto freddo, e dall´acqua, se non nevica. Ci ho messo poco a capire che il giubbotto italiano qui non andava un granché bene. E allora, qualche settimana fa, sono andato in un centro commerciale per fare l´acquistone. Una volta individuato uno che mi sembrava poter fare al caso mio (anche preché era a fine scorta ed era scontato del 50%) ho rotto le scatole a tutte le commesse per chiedere se, secondo loro, quel giaccone andava bene per l´inverno svedese.
Per contro mi vesto sempre meno nei locali chiusi: maglietta a maniche corte e una felpetta leggera, o un maglioncino finissimo. Vorrei dire che anche gli svedesi fanno cosí, ma in realtá loro sono tarati in una tacca piú bassa come livello di pesantezza dell´abbigliamento. Un paio di settimane fa ho avuto ospite a cena un ragazzo svedese che con una temperatura esterna di soli 2º si é presentato in t-shirt e una giacchetta super leggera.
Ho notato che quando vedo uno per strada super imbacuccato, molto probabilmente é uno straniero. Io sono a metá strada.

Oggi, in un corso di lingua ho conosciuto uno svedese molto particolare. Grasso e con la barba rossa molto lunga e incolta. Beh, no, forse non era cosí particolare... 
Questo qui mi ha colpito subito perché era vestito pesantissimo, anche se eravamo al coperto. Io, stranamente, ero vestito molto meno di lui. Strano, ho pensato. 
Dopo un po´ho scoperto l´arcano: era sí svedese, ma dallo Skåne: la regione piú a sud della Svezia. Chi viene dallo Skåne, mi dicono, é molto diverso perché ha una parlata stramba (che io ancora non percepisco) piú simile al danese. E allora io lo guardavo e dentro di me mi sono domandato retoricamente: posso dargli del terrone? 

venerdì 9 novembre 2012

C´é da spostare una bici

Quando questa mattina sono uscito di casa faceva -2º.
La bicicletta era, come sempre, all´aperto perché qui non ci sono i garages. Ovvero, ci sono, ma a pagamento e comunque non ce ne sono per tutti. Ma questo é un discorso a parte.
Anche qualche settimana fa la termperatura é andata sotto zero, ma questa volta la notte é stata anche molto umida e ho trovato la bicicletta completamente ghiacciata. La sella era protetta da un sacchetto di plastica, ma il resto era rivestito da un sottile strato di ghiaccio. Chissenefrega, ho pensato. E invece appena azionati  i freni, quello davanti é rimasto azionato e non c´era verso di farlo ritornare in posizione di riposo. 
Siccome era alquanto tardi, sono salito in sella e sono andato a scuola pedalando lo stesso. La situazione tragicomica era che la ruota dietro faceva da ruota motrice e quella davanti da quella frenante. Un attrito bestiale. Inoltre, siccome da una settimana circa ho montato anche il pneumatico con i chiodi sulla ruota davanti, volevo specificare che anche quello contribuisce nel suo piccolo ad aggiungere attrito ad attrito. 
Ci mancava solo la dinamo e poi sarebbe servito un motore a scoppio per fare andare avanti il tutto. 
Dopo qualche ora di lezione, al momento di ritornare a casa, ho ripreso la bici ed era tornata normale, grazie alla temperatura superiore allo zero. 
Ecco che ho capito cosí l´esitenza delle cykel rum. Sono delle case in legno, chiuse a chiave, che servono  per ricoverare le biciclette d´inverno. Io, non avendo la chiave, mi sono disinteressato alla cosa, ma ora ne ho capito l´importanza. Mi sono quindi precipitato nell´ufficio della societá che gestisce il quartiere per chiedere anch´io una copia della chiave, ma era chiuso. 
Adesso ho imparato la lezione. Come ho capito che freno si dice broms e vedrete che adesso questa parola non me la scordo piú.